Al giudice di pace (oltre che al prefetto) si può fare ricorso anche contro le multe per infrazione al Codice della strada. Attenzione, però: il ricorso deve riguardare tutto il verbale, non solo una parte, come per esempio la decurtazione dei punti sulla patente o la sospensione della patente stessa.
Se non si è sicuri di avere ragione, meglio pensarci bene prima di fare ricorso: se il giudice lo respinge, può addebitare anche le spese del procedimento e gli eventuali onorari dell’avvocato della controparte. Se poi si vuole insistere, si può fare appello in tribunale alla sentenza del giudice di pace.
Il ricorso si deve presentare all’ufficio del giudice competente per il territorio dove è stata inflitta la multa (se si abita a Milano
e si prende la multa a Firenze il giudice competente sarà quello del capoluogo toscano) entro 30 giorni dalla data della notifica (non si può fare ricorso se si ha in mano solo l’avviso di violazione che ci lasciano sul parabrezza: bisogna aspettare la notifica). Come? Depositandolo personalmente presso la Cancelleria del giudice di pace o tramite una persona con delega. Oppure può essere inviato con raccomandata con ricevuta di ritorno. Non si deve mandare nulla via
mail o via fax perché non sarebbe preso in considerazione. Non è possibile fare ricorso se si è già pagata la multa: quel che è dato è dato.
Per fare ricorso non è necessario un avvocato. Alla pratica bisogna allegare l’originale del verbale di contravvenzione e tutti i documenti utili all’accoglimento della domanda. Il ricorso non è gratuito: c’è un contributo minimo di 43 euro da pagare (per multe fino a 1.033 euro), che sale all’aumentare del valore della causa. Un contributo non da poco, ma la ragione è che faccia un po’ da argine al ricorso indiscriminato che potrebbe esserci se fosse gratuito. Per semplificare la procedura, c’è il servizio che consente di compilare online il ricorso al giudice di pace. Si può fare ricorso contro: verbali, cartelle esattoriali, ordinanze del prefetto a seguito di violazione del Codice della strada e anche ordinanze del prefetto per emissione di assegno a vuoto. Una volta
sul sito, la prima cosa da fare è selezionare la Regione e poi, sotto la voce “Compila il ricorso”, quella con scritto “opposizione a
sanzione amministrativa”: comparirà una mascherina che chiede i dati necessari, l’oggetto del ricorso e i motivi. Per la multa: “violazione del Codice della strada (verbale, cartella esattoriale, ordinanza del prefetto)”. Una volta compilati e stampati il ricorso e la nota di iscrizione a ruolo completa di codice a barre, il tutto va spedito con raccomandata o portato all’ufficio del giudice di pace competente, con la documentazione che si vuole allegare. Il vantaggio è che gli uffici del giudice di pace che hanno attivato il servizio online hanno previsto una “corsia preferenziale” per chi si presenta allo sportello per iscrivere a ruolo fascicoli redatti con il metodo del codice a barre.
Perché non si introduce la possibilità di fare tutto online, inviando il ricorso via mail con posta certificata?
Di positivo c’è che, attraverso lo stesso sito, è possibile accedere alle informazioni sullo stato del procedimento: quindi, la designazione del giudice, la fissazione della prima udienza. Una comodità non da poco, perché un tempo per avere queste informazioni bisognava andare di persona. Anche per la sentenza non c’è più bisogno di andare in Cancelleria, ma si potrà vedere online.