La boiacca è un conglomerato semiliquido composto da calce o cemento. Questo materiale, nell’edilizia, viene impiegato per fissare i rivestimenti e per colmare le fughe tra le piastrelle dei pavimenti; lo si trova pure tra i mattoni dei palazzi o tra le basole dei pavimenti delle strade.
Viene anche utilizzato per proteggere i tondini di ferro del cemento armato: in questo caso si parla di “boiacca passivante” in quanto vengono aggiunti a essa degli antiossidanti.
Nel restauro la boiacca viene iniettata all’interno delle fessure per rinsaldare i muri degradati, mentre con il termine “boiacca” nella scultura s’intende un conglomerato fluido composto da acqua e argilla a cui vengono aggiunti leganti, fruttato per incollare pezzi staccati. Infine trova utilizzo come impermeabilizzante nelle coperture.
La parola “boiacca” ha origine dal dialetto: in romanesco “bujacca” vuol dire “brodaglia”, da cui si origina “bujaccaro”. Questi termini derivano a loro volta dalla lingua francese: “bouillon” è il brodo, inteso con suffisso dispregiativo. Va infine ricordato che in lombardo il mangime dei suini viene chiamato bujaca.